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IL LEGNO: UNA RISORSA SOSTENIBILE E INESAURIBILE

Nel mondo, le foreste sono una ricchezza inestimabile e rappresentano il 29,6% della superficie terrestre. Il settore forestale europeo copre circa il 25% dell’attuale produzione mondiale di prodotti forestali. Sebbene la domanda interna di prodotti forestali sia in crescita e l’Unione Europea sia diventata anche uno dei maggiori esportatori di prodotti forestali, le sue foreste si stanno espandendo.

Gli oltre 645 milioni di metri cubi di legno che ricrescono ogni anno nelle foreste europee ci permettono di dire che il legno, in Europa, può essere considerato una risorsa inesauribile. In Europa, in concetto di gestione sostenibile delle foreste è stato definito nel 1993 nella Conferenza Interministeriale pan-europea sulla protezione delle foreste in Europa.

Le foreste europee sono trattate come veri e propri ecosistemi, considerando sia gli aspetti ambientali che quelli economici e la loro gestione sostenibile prende in considerazione diverse aspettative, sia sociali che ambientali: il cambiamento climatico, l’inquinamento, l’utilizzo del territorio, la protezione e certificazione delle biodiversità, la produzione di legno, la risorsa acqua.
L’industria forestale europea riconosce che il suo futuro è indissolubilmente legato alla protezione ed espansione delle foreste. Per questo leggi severe ed efficaci assicurano che siano sempre piantati più alberi di quanti ne vengono tagliati.

IL LEGNO È MATERIA NOBILE E STRANA, NON È PIÙ TERRA E CARNE NON È ANCORA;
È COME IL LATTE CHE NON È SANGUE MA È GIÀ PIÙ CHE ACQUA.
CLIMA E CO2 - COSTRUIRE CON IL LEGNO SIGNIFICA PROTEGGERE ATTIVAMENTE IL CLIMA

Durante la loro crescita, gli alberi nei boschi assorbono enormi quantità di anidride carbonica. Pertanto il bosco fornisce un contributo essenziale alla tutela del clima. In un’epoca di sempre maggiori emissioni di CO2, le aree boschive, così come se ne trovano in ampie zone dell’Europa, rappresentano un’importante risorsa per il futuro. Durante la sua crescita, l’albero, in quanto organismo vivente, assorbe dall’atmosfera anidride carbonica (CO2). In questo modo sottrae una sostanza estremamente nociva per il clima, la trasforma in innocuo carbonio e rilascia nell’ambiente l’ossigeno liberato (O).

Quest’ultimo si miscela con l’azoto contenuto nell’atmosfera in un rapporto del 78:21%, generando l’aria che respiriamo. Il carbonio (C) invece rimane imprigionato nell’albero. Esso costituisce, per così dire, l’impalcatura del processo di crescita organica e continua ad essere disponibile fintanto che l’albero si preserva nel bosco o sotto forma di materiale da costruzione. Per effetto del processo di fotosintesi degli alberi, in un metro cubo di legno rimane imprigionata una tonnellata di CO2. Questa quantità di CO2 viene sottratta all’atmosfera fino a quando il legno marcisce o viene bruciato, tornando poi nell’atmosfera.

Pertanto non solo i boschi, ma anche le opere edili, i mobili o addirittura i giocattoli in legno rappresentano una preziosa riserva di carbonio che offre un contributo essenziale alla riduzione del contenuto di CO2 dell’atmosfera. Non importa quale sia l’impiego previsto: l’albero preserva il suo contenuto di carbonio per tutto il ciclo di vita del prodotto. L’aumento dell’impiego del legno, materia prima a bilancio neutro di CO2, svolge un ruolo di primo piano nella riduzione globale delle emissioni di CO2e rappresenta pertanto un fattore essenziale ed efficace per la tutela del clima.

Perché il legno può contrastare attivamente l’ulteriore aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera terrestre e la conseguente intensificazione dell’effetto serra, all’origine del riscaldamento globale, del cambiamento climatico e di tutte le sue conseguenze.
I prodotti in legno sono quindi una riserva di CO2 e, a seconda dell’uso previsto, possono rimanerlo per molti secoli. Incoraggiando l’uso dei prodotti in legno in alternativa ad altri materiali da costruzione che sono fonte di CO2, sarà possibile limitare progressivamente le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Le conseguenze sul bilancio di CO2, sono positive in quanto gli altri prodotti sono associati a maggiori emissioni di CO2 e spesso presuppongono un consumo molto più intensivo di energia da combustibili fossili (petrolio, carbone) in fase di produzione e trasporto. A differenza degli altri prodotti, al termine del suo ciclo di vita il legno può essere riutilizzato anche per scopi energetici. Pertanto appare alquanto ragionevole sostituire quanti più prodotti possibile con il legno al fine di ridurre le emissioni di CO2.

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